(immagine di repertorio)

CHIOGGIA. Bagnini col brevetto, ma a cui nessuno aveva mai fatto un esame di nuoto.

E’ questo l’oggetto di un’indagine che la Capitaneria di Porto sta conducendo, da qualche tempo, dietro la quale potrebbe nascondersi un colossale giro di denaro, a danno della sicurezza dei bagnanti che frequentano le spiagge di Chioggia e del Polesine.

Tutto sarebbe partito, qualche mese fa, dalla richiesta di un’azienda balneare di aggiornare i dati di un bagnino assunto per la stagione turistica.

Quando la società che aveva rilasciato il brevetto si è trovata a svolgere questo adempimento, si è resa conto che qualcosa non quadrava: quel brevetto non esisteva.

Così la Capitaneria, una volta avvertita dell’incongruenza, ha avviato dei controlli che riguardano tutti coloro che, dal 2009 in poi, hanno lavorato come bagnini negli stabilimenti balneari della costa veneta da Chioggia a Porto Tolle: un paziente lavoro di incrocio dati tra i brevetti presentati alle aziende e quelli che risultano alle società specializzate che organizzano i corsi per conseguire i brevetti.

L’indagine è in corso e non ci sarebbe, al momento, alcuna denuncia, ma solo riscontri documentali.

Un bagnino, in regola, può guadagnare dai 900 (part time) ai 1500 euro al mese, più la disoccupazione speciale fuori stagione e, solo a Sottomarina,servono ogni anno un centinaio di bagnini.

Il corso, quello regolare, in città, viene svolto dalla Federazione italiana nuoto o dalla Società di salvamento, e costa dai 250 ai 350 euro.

Il problema, quindi, non è il costo, ma l’esame che si dovrebbe sostenere di fronte a personale della Capitaneria e dell’Asl.

E qualcuno, pur di evitarlo, potrebbe aver sborsato cifre anche molto più alte, per ottenere un falso brevetto.

Fonte Nuova Venezia

4 Comments

  1. sono senza parole, la sicurezza in mano a gente senza scrupoli, ed io che vado a fare anche gli aggiornamenti e mi alleno durante l’inverno!

  2. per favore, potete dirmi cosa e’ la disoccupazione speciale fuori stagione?

    grazie

  3. Una indennità giornaliera per un numero di giornate generalmente pari a quelle di effettivo lavoro svolto nell’anno solare precedente a quello in cui si fa la domanda, fino ad un massimo di 180, comprese quelle eventualmente indennizzate con requisiti normali. La somma delle giornate retribuite e quelle di assunzione non può superare le 360.

    Per il periodo indennizzato spettano anche gli assegni al nucleo familiare.

    A CHI SPETTA

    Ai lavoratori che non hanno diritto alla disoccupazione ordinaria, ma che possono far valere uno o più periodi di lavoro subordinato per almeno 78 giorni nell’anno solare, oltre ad un contributo utile versato prima del biennio, spetta l’indennità di disoccupazione con requisiti ridotti non agricola.
    Nel computo delle 78 giornate sono incluse le giornate indennizzate a titolo di malattia, maternità, ecc.; sono invece escluse le assenze imputabili al lavoratore a titolo personale (scioperi, congedi non retribuiti, ecc.);
    Per maggiori info vai al link http://www.aclipavia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=127:disoccupazione-requisiti-ridotti-domande-entro-il-31-marzo&catid=38:notizie-flash

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