LA RIFORMA DEL LAVORO
La scure sugli stagionali Indennità: meno 700 euro «La pensione? Un miraggio»
di Annalisa Boselli
RIMINI. Lavoro stagionale, si prepara la crisi. Da duecento a settecento euro in meno di indennità: è questa la differenza economica di trattamento tra la vecchia disoccupazione a requisiti ridotti e la nuova Mini Aspi. Senza contare il restringimento della platea degli aventi diritto: oggi gran parte delle circa 12.000 richieste di disoccupazione stagionale a Rimini (dati Inps) si basano su un contratto di lavoro esattamente corrispondente ai 78 giorni lavorativi necessari per maturala; dopo la riforma, con la Mini Aspi saranno necessarie 13 settimane di lavoro, 3 mesi pieni. Dimezza di conseguenza anche il trattamento previdenziale: oggi il periodo di contribuzione figurativa corrisponde esattamente al periodo lavorato (se si lavora per 4 mesi, altri 4 mesi di contributi), domani tale periodo verrà dimezzato (chi lavora 13 settimane avrà 6,5 settimane di Mini Aspi e di contributi figurativi). Penalizzati soprattutto i giovani che per i primi due anni di lavoro non avranno diritto alla Mini Aspi, valida solo per chi vanta almeno due anni di anzianità contributiva.
Che significa? «Che sarà praticamente impossibile per i lavoratori stagionali andare in pensione», affermano in coro Isabella Pavolucci, segretaria generale della Filcams-Cgil di Rimini e Silvia Zoli, della segreteria confederale. «Non bisogna dimenticare che la disoccupazione stagionale, la cui mobilitazione partì proprio da Rimini nel 1988, fu un grande risultato perchè per la prima volta veniva incentivata l’emersione del lavoro nero e irregolare così tanto presente nella nostra provincia. Infatti, prevedere che il periodo di lavoro in regola dava diritto a un uguale periodo di disoccupazione e al riconoscimento dei contributi previdenziali ha fatto sì che i lavoratori avessero convenienza alla piena regolarizzazione e la forza necessaria per poterlo pretendere dal proprio datore di lavoro». Il rischio lavoro nero, quindi, si fa ancora più forte. E dal marinaio di salvataggio, alla cameriera di sala, alla commessa, le tipologie contrattuali più diffuse della stagione estiva, la decurtazione della Mini Aspi rispetto alla disoccupazione stagionale va dal 10 al 19% in meno. Ad esempio, secondo i calcoli della Cgil, se un marinaio di salvataggio per tre mesi di lavoro percepisce oggi 1.925 euro in tutto, domani ne avrà in tasca 1.572, cioè 352 euro in meno. Si sale a una differenza di 470 euro se si ha lavorato per quattro mesi e, infatti, chi più lavora meno prende rispetto a prima. Per una cameriera di sala di quinto livello che lavori 5 mesi la perdita arriva anche 372 euro rispetto alla precedente legge, passando da una disoccupazione di 2.830 euro a 2.457.

fonte: http://www.corriereromagna.it

One Comment

  1. Cioè il costo della vita aumenta , è questi , ci riducono le indennita ? Loro che pigliano gettoni ,da tutti i lati ? e no la situazione è senza logica ,senso , è evidente che chi a concepito questa legge è uno che merita il licenziamento !

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi