Sono le 9:00 prendo servizio nella spiaggia più grande della Sardegna: la spiaggia di Poetto.

La spiaggia di Poetto è nota anche come la “spiaggia dei centomila” (dal numero approssimativo di bagnanti che vi si riversano nei giorni estivi), è lunga 8 km ed è a cavallo fra i comuni di Cagliari e Quartu Sant’Elena.

Ogni fine settimana la concentrazione di bagnanti è impressionante.

Il tratto dove opero è particolarmente esposto a correnti di Scirocco e Maestrale.

Nella prima mattinata tutto tace e la bandiera è immobile.

Verso le 11:00 tira un po’ di Maestrale.

Come da manuale, cambio la bandiera da Bianca a Rossa per segnalarne il “Pericolo”.

Per fortuna, la maggior parte delle persone conosce il significato della bandiera Rossa e presta attenzione, ma non tutti, purtroppo.

Alle 14:00 , dopo la pausa pranzo , riprendo servizio.

Salgo in torretta dove ho una migliore visuale dello specchio d’acqua.

Verso le 15:00 noto un gruppo di tre bambini ( età media otto anni) che gioca in acqua.

Sono particolarmente agitati ma la cosa non mi preoccupa molto.

Passa qualche minuto e uno dei tre bambini viene risucchiato dalla corrente.

A quel punto sento gli altri due urlare: <>.

Spesso i bambini che urlano e scherzano chiedono aiuto solo per gioco.

Gli fischio e gli dico di avvicinarsi.

Le urla si fanno più insistenti.

La situazione è grave!!!

Il loro amichetto annaspa nell’acqua alta!!!

Sento salire un mix di adrenalina e paura che mi scalda il sangue.

Non esito e mi lancio in acqua.

Percorro i cinquanta metri a nuoto, fra me e il bimbo, al massimo delle forze.

E’ li immobile con gli occhi spalancati.

Un altro sforzo e lo prendo fra le braccia, lo assicuro a me e con la tecnica del trasporto laterale ( sidestroke ) lo porto sino a riva.

Il bimbo con quegli occhioni sbarrati è ancora sotto shock.

Non appena lo metto sdraiato ( in posizione laterale di sicurezza ) rigetta un po’ dell’acqua che ha bevuto.

Il polso è regolare.

Trema come una foglia.

Lo copro con dei teli da mare per fargli recuperare un po’ di temperatura corporea.

L’ambulanza è già stata avvisata.

Finché non arriva il personale medico gli tengo le mani, lo conforto , mi assicuro che rimanga cosciente.

Da questa “avventura” ho capito che anche se il Mare era calmo e il Maestrale non era particolarmente forte, quel piccino, senza il mio celere intervento non ce l’ avrebbe fatta.

Nel mare, come nella vita, quando meno te l’aspetti accade l’imprevisto!

Noi BAGNINI dobbiamo essere preparati e capaci di affrontare ogni tipo di imprevisto!

Racconto di una storia vera
Di DAVIDE ANEDDA
Cagliari, spiaggia del Poetto
Domenica 31 Luglio2011.

2 Comments

  1. Complimenti collega! quando meno te lo aspetti succede l’imprevisto… ben fatto, bravo veramente! =D

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