Marinai Salvataggio: ‘Serve più flessibilità sulla durata della stagione’



Corsi di formazione, salvaguardia della sicurezza dei bagnanti, nuova ordinanza balneare. Questi alcuni temi sul piatto dell’associazione Marinai di Salvataggio della provincia di Rimini che ieri sera si è riunita in vista della nuova stagione.

Provincia di Rimini 6 Marzo 2012

La stagione estiva è molto più vicina di quanto non sembri e per i marinai di salvataggio sono ancora tante le questioni aperte. In primis, dopo una stagione come quella 2011 con temperature alte e spiagge affollate fin quasi a metà ottobre, gli addetti ai lavori chiedono flessibilità alle istituzioni sulla durata della stagione balneare e in proposito hanno inviato anche un’osservazione alla regione in vista della stesura della nuova ordinanza, attesa per metà mese, che poi i comuni dovranno recepire con eventuali integrazioni. L’obiettivo è garantire sempre la sicurezza ai bagnanti. “Puntiamo sul fatto – spiega alla trasmissione TEMPO REALE (Radio Icaro – Icaro Tv) il portavoce dell’associazione Andrea Manduchi – che non si ripeta quanto accaduto la scorsa estate. Riteniamo che nell’ordinanza regionale debba essere individuato qualcuno che si assuma la responsabilità di dire che la stagione (ndr. e di conseguenza il servizio di salvataggio) non finisce la seconda settimana di settembre se si verificano condizioni di grande afflusso turistico sulle spiagge dovuto a particolari condizioni meteo. Come esperti di salvamento sappiamo infatti che non è possibile permettere la balneazione in assenza di servizio di soccorso”.

Oltre che per le temperature, la scorsa stagione per i marinai di salvataggio è stata calda anche per i problemi contrattuali che ha portato anche allo sciopero. L’associazione ha deciso di non occuparsi direttamente della questione, ma al momento grandi novità non sembrano esserci.
“Abbiamo un contratto integrativo provinciale scaduto il 31 dicembre 2007 – ricorda Manduchi – e da 4 anni cerchiamo un punto di contatto per poterlo rinnovare. Lo scorso anno, così come nel 2009, siamo stati però costretti a scioperare. Al momento da questo punto di vista non ci sono spiragli, anche perché il dialogo con i datori nei mesi invernali è più complicato.”

 

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