Salva la vita a 3 bambini e rischia la morte

Salva la vita a 3 bambini e rischia la morte

bagnino m

FREGENE OnLine 16 aprile. Ha salvato la vita a tre bambini inglesi che stavano annegando ma ha rischiato di morire.

E’ successo sabato pomeriggio sulla spiaggia del Villaggio dei Pescatori di Fregene. La stagione balneare non è ancora aperta ma lungo il litorale c’erano migliaia di persone e il Singita non fa eccezione. Verso le 15.30 tre fratelli inglesi, tra i 12 e i 15 anni, entrano in acqua. Il mare è mosso e tra il chiosco e la spiaggia libera c’è una grossa buca che tira forte. In un attimo i ragazzi ci finiscono dentro e cominciano ad annaspare. In riva c’è anche Andrea Curzi, un assistente bagnanti che d’estate lavora al Singita, ma sabato era lì solo per divertirsi con la ragazza e gli amici. Mentre nessuno si accorge di niente lui capisce subito che le cose si mettono male. Sulla spiaggia non c’è ancora il pattino, a nuoto sarebbe un suicidio, così corre in un magazzino prende una tavola da surf e si butta anche se ha appena mangiato. L’impatto è devastante, l’acqua gelata e una serie di onde lo sbattono sulla riva, non si arrende e ritorna in mare, sente le grida dei ragazzi, ormai disperati. Un po’ a nuoto, un po’ aiutandosi con la tavola, ne recupera due, si butta anche il padre dei ragazzi, Andrea deve salvare pure lui. Lo viene ad aiutare un ragazzo, Luca, che recupera il terzo bambino. Sono in sei attaccati alla tavola, con onde alte e la corrente fortissima. Lui tiene tutti a galla ma lo sforzo è immenso: “Ho sentito che stavo per morire – racconta commosso – ho chiuso gli occhi e ho pensato che era finita. Ma mentre si abbassavano le palpebre ho visto una luce bianca accecante, un istante dopo con il piede toccavo il fondo del mare e ci siamo salvati. E’ stato un miracolo, qualcuno dal cielo mi ha voluto aiutare”.
A riva arrivano tutti sani e salvi ma Andrea sviene. Dei medici lo assistono finchè non arriva l’ambulanza, quando la lettiga lo porta via parte l’applauso generale che lui non può sentire. Arriva all’Aurelia Hospital, un paio di flebo e riprende conoscenza. Per fortuna che doveva essere una giornata di relax.

 

fonte: http://www.fregeneonline.com

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