SAPER RICONOSCERE I PRIMI SINTOMI DI IPOTERMIA

Proponiamo questa traduzione all’articolo del dott. Cesar Canales Hortelano medico specialista.

Questa voce è un argomento sconosciuto ai praticanti di trailrunning e degli sport outdoor più popolari in generale. Parleremo di ipotermia, cercando di tralasciare la teoria, tranne le basi e mostrare gli strumenti per riconoscerla nel nostro corpo e i segni per individuarla in un altro partecipante.

16 panoramaA causa della natura dei calendari di trail è poco frequente vedere situazioni di ipotermia in relazione all’esercizio fisico, ma disgraziatamente in Spagna, recentemente si è verificato un chiaro esempio. Altri paesi hanno sofferto questa sventura che di solito è normale non accada. In generale in una gara o durante l’attività fisica, cerchiamo di evitare la disidratazione per esposizione al calore… ma come si vedrà disidrata anche il freddo.

IPOTERMIA

L’ipotermia è definita come la diminuzione della temperatura centrale, misurata da termometri timpanici, esofagici o transrettali, al di sotto di 35°C che colpisce i muscoli e le funzioni cerebrali. La temperatura del corpo umano è una variabile che oscilla attorno ai 37°C anche se osserviamo oscillazioni circadiani di un grado. Da nudi possiamo mantenere la nostra temperatura corporea solo se la temperatura ambiente è superiore ai 28°C. Al di sotto dei 15°C possiamo incorrere nel rischio di ipotermia… Il calore viene perso per:
  • Radiazione:  cessione diretta all’ambiente che è influenzata dalla superfice esposta. Circa il 30% viene perso attraverso la testa e il collo.
  • Convezione: causata principalmente dall’azione del vento, la perdita di calore è maggiore ad una maggiore velocità del vento…
  • Conduzione: Questa è la perdita di calore quando il corpo è in contatto con qualcosa di freddo, sopratutto acqua, suolo. Si suppone conti per il 2% della perdita di calore totale, però va incrementata fino a 5 in contatto con indumenti bagnati. Immergersi in acqua fredda significa incrementare questa voce di 30 volte.
  • Evaporazione: In questo caso è l’evaporazione del sudore che elimina calore. Il brutto è che gli indumenti bagnati possono perdere calore per evaporazione, convezione, conduzione e radiazione. Anche in questa fase si perde calore per traspirazione inavvertibile e per respirazione

GRADI DI IPOTERMIA

  • Ipotermia di grado I: 35-32° paziente cosciente, con brividi.
  • Ipotermia di grado II: 32-24°C senza brividi, alterazione del livello di coscienza.
  • Ipotermia di grado III: 28-24°C Incoscente senza PCR (Dipende dal meccanismo di lesione)
  • Ipotermia di grado IV: 24-15°C Morte apparente
  • Ipotermia di grado V: <15°C generalmente morte da ipotermia reversibile.
Parliamo del primo scalino, l’ipotermia leggera, che è  il caso in cui la nostra temperatura corporea è normale ma si sono messi in moto alcuni meccanismi per generare calore.
Cosa succede al nostro organismo quando perde calore?
 La risposta immediata alla discesa della temperatura corporea avviene tramite il sistema autonomo producendo:
  • Liberazione di Noradrenalina
  • Aumento del tono muscolare
  • Tremore
Queste tre azioni cercano di aumentare la temperatura corporea tramite un aumento del metabolismo basale. A sua volta viene prodotta una vasocostrizione con la funzione di conservare il calore, l’erezione del pelo nell’essere umano è insignificante, se l’esposizione al freddo è prolungata, si produce una stimolazione e la secrezione dell’ormone rilasciante tirotropina con il conseguente aumento di TSH nel plasma che stimola la tiroide per rilasciare tiroxina e di conseguenza aumentare il metabolismo. La vasocostrizione menzionata prima produrrà un aumento significativo della diuresi con l’inibizione dell’ormone antidiuretico causando una reale disidratazione. Tutto quanto esposto si verifica fondamentalmente della ipotermia lieve con la diminuzione della temperatura corporale centrale a 32°, seguiranno ulteriori adattamenti che renderanno il caso più grave.
Questi sono i fattori che predispongono a soffrire di ipotermia
  • Temperatura fredda, ricordiamo che possiamo soffrire di ipotermia con temperatura esterna di 15°C
  • Altitudine: Ogni 100mt di salita, la temperatura diminuisce di 0,65°C che è pari a 6,5°C per 1000m. Questo dato lo devono tenere in considerazione sia i praticanti di Tral Running come gli escursionisti
  • Vento: Moltiplica per 10 l’effetto del freddo, e lo denomineremo sensazione termica
  • Umidità.. ricordiamoci come perde calore più velocemente un corpo umido e tutti apprezziamo la sudata che prendiamo durante le nostre attività
  • Attrezzatura inappropriata… qui è una delle maggiori cause nel Trail running.
  • Fatica
  • Disidratazione, che si somma a quella autoindotta aggravando il quadro
  • Scarsa assunzione di alimenti energetici: questo succede molto frequentemente nelle corse in montagna. Ci dimentichiamo di mangiare durante la prova e non rispettiamo le linee guida abituali di supporto allo sforzo
  • Ignoranza del quadro clinico, tanto per il soggetto affetto che per i compagni di sventura che non si rendono conto della situazione aggravandola.
Come si può osservare molti fattori si fondono in molte delle nostre attività in montagna e in generale in tutte le attività outdoor da settembre a maggio nella maggior parte delle zone.
Ipotermia 1

MANIFESTAZIONI CLINICHE COME LE RICONOSCIAMO?

L’ipotermia leggera è quella in cui la temperatura corporale è normale e abbiamo solamente tremori lievi e una sensazione di freddo. Qui la nostra temperatura centrale è di 36-37°C. Pensate che con lo sforzo si raggiunge un’aumento della temperatura al rango di febbricola-febbre. Con la temperatura di 35-36°C siamo in Ipotermia leggera però possiamo trovare:
  • Senzazione di freddo.
  • Pelle fredda, se la pelle è calda non è ipotermia.
  • Tremore intenso degli occhi!!! Che si può interrompere volontariamente.
  • Perdita di interesse, attitudine negativa, segno di sconfitta.
  • Perdita di coordinazione motoria, perlomeno la figura. Si può parlare, camminare o correre ma i riflessi diventano lenti e goffi. Non si possono compiere manovre complicate con le mani (nodi ecc…)

Nella fase successiva stiamo già toccando la gravità.. se abbiamo ignorato i segnali visti prima, passiamo al grado di Ipotermia Gr I e vedremo:

  • Tremori in questo caso violenti che non si possono interrompere volontariamente
  • Alterazione lieve del livello di coscienza sopratutto nel parlare, confusione, lentezza.
  • Peggioramento della coordinazione motoria, si diventa molto lenti…
  • Condotta irrazionale che porta all’ipotermia, incluso togliersi i vestiti peggiorando il quadro

Questa serie  terminerà con l’Ipotermia di II grado che comporta:

  • Non ci sono tremori!!!
  • Condotta irrazionale e incoerente
  • Pelle bluastra
  • Si cerca di mantenere la posizione fetale come protezione
  • Collasso circolatorio causato dalla vasocostrizione sopra descritta, non si sentono pulsazioni sulla carotide e sul polso

Gli stadi seguenti suppongono un rischio di vita imminente e incontreremo, rigidezza muscolare, stupore, bradicardia, bradipnea, emersione di aritmie ventricolari maligne…

Ipotermia 2

Per tutto ciò descritto sopra, tutti i partecipanti di un’uscita in montagna devono tener presente l’ipotermia. Quindi per proteggersi dal rischio il nostro comportamento deve essere:

 COME EVITIAMO L’IPOTERMIA

Calcola il tuo equipaggiamento per le condizioni previste e sempre per le peggiori. Utilizziamo capi intimi in grado di elimenare il sudore e mantenere asciutti conservando il calore. L’abbigliamento esteriore deve essere traspirante ma isolare dal vento e umidità. L’impermeabilità è misurata in millimetri di acqua o PSI. Più il valore è alto, maggiore è l’impermeabilità del capo. Un tessuto con 10000mm di acqua o 25 PSI è sufficientemente impermeabile per la maggior parte delle attività di montagna. Se si tratta di un capo tecnico deve raggiungere 20000 mm o 40 PSI. La traspirabilità si misura in RET (o ISO – 11092 o Hohenstien test), quanto più piccolo è il valore, tanto è più traspirabile il capo. Può essere anche misurata in, grammi di traspirazione che possono passare in un metro quadrato di tessuto in 24h. Un valore di 20000 gr/m2/24h è sufficientemente tecnico. E’ importante produrre il maggior sforzo possibile essendo vestiti leggermente per non generare un eccesso di sudore e preservare i vestiti asciutti per quando ci fermiamo. Quando non sono inevitabili le condizioni di freddo o di pioggia è necessario:

  • Mantenere una corretta idratazione ingerendo almeno 200cc di liquido ricco di carboidrati al 4-9% ogni 15-20 minuti. Ricorda che con il freddo la sudorazione sarà inferiore ma il gesto tecnico superiore.
  • Fai un corretto apporto di carboidrati, circa 20 gr ogni 20 minuti, non pensare che sia troppo
  • Se ti sembra che qualcosa non vada… fermati e analizza. In caso di fermata utilizza capi asciutti e isolanti.
  • Ricordati che il 30% del calore si perde dalla testa e collo, tienili caldi e asciutti.

Ipotermia 3

 COSA FARE IN CASO DI IPOTERMIA?

Dobbiamo concentrare i nostri sforzi nel non perdere più calore e riscaldiamoci graduatamente mentre riceviamo un aiuto specializzato o siamo trasportati in ospedale

  • Proteggersi contro il freddo: riscaldare sopratutto il corpo e trasportare la vittima in un posto caldo con coperte borse ecc… per riscaldare. Queste manovre ottengono solamente l’aumento di 0,1-0,7°C all’ora…
  • Isolare dal vento e dal suolo. Dobbiamo stare molto attenti con la vittima e isolarla dal suolo in quanto è una delle fonti principali di perdita di calore.
  • Rimuovere i vestiti bagnati e sostituirli da quelli asciutti, se non abbiamo vestiti asciutti, strizziamo quelli umidi nel migliore modo possibile o meglio creiamo una barriera impermeabile in modo da formare una pellicola di vapore che non possa evaporare.
  • Coprire testa e collo.
  • Posizionare una borsa calda o sacchetti di calore chimici, facendo però attenzione che potremo surriscaldare il corpo. Se non abbiamo niente, utilizziamo il poprio corpo per riscaldare la vittima e avvisiamo il servizio di emergenza.
  • Dare da bere alla vittima se è cosciente, BIBITE ZUCCHERATE perchè quando si inizia a tremare, questo tremore non è altro che l’attività muscolare in forma di contrazioni che necessitano di energia!!!
  • Non dare alcool, caffè te o bibite che possono produrre maggiore disidratazione.

Queste raccomandazioni sono in primo luogo per i casi di ipotermia leggera, fino al primo grado visto che in nel secondo grado è necessaria la canalizzazione via venosa, e il trasferimento della vittima in ospedale con unità di cura intensiva. Lasciamo il trattamento dal II Grado in avanti come gestione ospedaliera.

fonte:  http://www.sentieridimontagna.com

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