Gli fanno fare tutto, forse troppo. Ce ne deve essere uno ogni 80 metri e sarebbero sufficienti, a patto però che non debbono diventare anche inservienti. Nell’arco dell’orario in cui è previsto il servizio di soccorso, cioè generalmente dalle 9 alle 19, devono infatti stare lì fermi e basta, con il binocolo e la loro attrezzatura sempre pronti ad intervenire. Non si devono assolutamente occupare di altro». È molto chiaro Fiorenzo Meucci, direttore pisano della Scuola nazionale di salvamento……………………………………………………………………………………………………………………………

guarda  l Articolo completo: http://iltirreno.gelocal.it/livorno/cronaca/2011/06/30/news/tuttofare-e-stressati-lo-strano-lavoro-degli-angeli-delle-spiagge-4532746

4 Comments

  1. e’ un mondo che non c’e’ purtroppo quello auspicato giustamente da Fiorenzo, per quello che so io la stragrande maggioranza dei bagnini fa il “cameriere bagnino” approfittando che tanto il mare e’ tranquillo in quei posti, poi se qualcuno muore per un malore…pazienza, si fara un po di polemica e poi finisce li e si torna come prima, perche il sistema funziona cosi nella stragrande maggioranza dei casi: il cliente viziatissimo comanda ed esige dal proprietario o gestore il quale poi dice al bagnino che deve prima di tutto riverire e servire in modo straservizievole (a volte vergognasamente a mo di zerbino) il cliente. Poi ci sono dei bagnini che fanno i bagnini di torretta in quei rari posti dove il bagnante medio italiano che sa a mala pena stare a galla e non conosce nulla delle buchette e correntine di spiaggia “esposta” affogherebbe in un batter d’occhio. E in questi posti meno male che ci sono bagnini che fanno i bagnini con professionalita e che nelle giornate meno tranquille devono fare in modo ogni cinque minuti che il bagnante non finisca nella buca dove non uscirebbe e nel qual caso sarebbe necessario l’intervento, pura prevenzione….

  2. Purtroppo nel nostro mare,da quel che so,non solo,se vuoi lavorare come assistenza bagnanti devi e sottolineo devi,fare di tutto per il cliente e saper fare di tutto per il propietario del lido,per non parlare poi dell’orario di lavoro,da Giugno a Settembre non è raro fare 12-14 ore di lavoro in spiaggia,alla faccia delle 6 ore e 40 che dovrebbero toccarci.Per fortuna l’esperienza mi aiuta,e fra un’incombenza e altrò,si riesce,a fatica,a controllare anche il mare che con i soliti deficenti che, nonostante la bandiera rossa e fischiettate varie,fanno i ganzi alla faccia dei bagnini.Vogliamo parlare di stipendio?Nonostante i rischi che si corrono,è una miseria,ma un affare per i datori di lavoro.Unica soddisfazione è che si lavora al mare,e io lo amo il mare.

  3. concordo con entrambi i commenti qui sopra lasciati da i due colleghi… sono bagnina con esperienza decennale e di cose ne ho viste.. gente che ti tratta come zerbino, gente che neanche ti saluta quando arriva in spiaggia, gente che si prende gioco di te e del tuo lavoro quando c’è bandiera rossa o gialla, e fa di tutto per deriderti o sminuire il tuo lavoro, questo “grazie” a quello che ci vedono fare in spiaggia (dal rastrellare, al portantino, al cameriere…)… la stessa gente che quando accade qualcosa in mare, dove spesso noi rischiamo la vita, chiede aiuto vestendoti in quel momento di tutto il rispetto di cui ti ha privato fino a quel momento… e grazie ai proprietari degli stabilimenti che ci tengono continuamente impegnati in ogni singolo minuto della giornata lavorativa, perchè secondo il loro modo di vedere le cose osservare il mare per tutelare la vita dei bagnanti non è un lavoro, l’essere vigili continuamente e pronti a scattare quando occorre all’istante è cosa da niente…e quando accade qualcosa la colpa è del bagnino che in quel momento nn era nella sua postazione perchè era impagnato a portare un lettino o ad aprire un ombrellone ad ordine del tuo datore di lavoro perchè se nn lo fai sei fuori…e se lo fai e accade qualcosa sei incolpato di non essere stato al tuo posto ( e di omicidio colposo nel peggiore delle ipotesi). ma ora pongo una domanda : mi condannate per omicidio colposo? una persona che decide di fare il guarda spiaggia e di rischiare ogni istante la propria vita per salvarne un’altra? e i datori di lavoro per cosa li incolpiamo allora?

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