Urla disperate dalle scogliere: stavano annegando in 5

Salvati bagnanti di Gubbio a Fosso Sejore. I bagnini: “Uno non dava più segni di vita”

Il Resto del Carlino

Fosso Sejore: i bagnini Federico (a sinistra) e Davide (Foto Vitri)

Pesaro, 12 agosto 2013 – Stavano annegando davanti ai bagni Oasi, a Fosso Sejore, lato Fano. Sotto gli occhi di centinaia di persone. E’ successo ieri mattina intorno alle 10. C’era mare grosso, ma due coppie di Gubbio più un bambino di 12 anni, pensavano di essere al sicuro in pochi centimetri d’acqua dove sapevano di ‘toccare’. Vedevano le onde infrangersi contro la scogliera antierosione, e loro essendo al di qua si sentivano protetti. Invece le correnti avevano scavato una ‘buca’ di tre metri nello spazio libero tra le due scogliere.

Pochi passi, e l’intero gruppo di amici si è infilato in quella ‘buca’. Una ragazza è riuscita a urlare aiuto, e a richiamare l’attenzione. Gli altri nemmeno quello. Annaspavano e bevevano. E’ partito un primo bagnino con un moscone, seguito subito dopo a un altro che si è gettato in acqua. Arrivare al gruppetto che stava annegando è stata questione di pochi attimi ma il problema era salvarli. Essendo tutti di corporatura robusta, non è stato possibile issarli nel moscone. Inoltre non offrivano aiuto essendo semincoscienti.

Davide Santoro di 18 anni, al suo primo anno di bagnino e il più esperto Federico Barbanti di 23, hanno cercato di tenerli in superficie facendoli attaccare al moscone. Dopodiché, vista la situazione critica, hanno lanciato il fischio d’allarme richiamando in quel fazzoletto di mare altri due bagnini degli stabilimenti vicini. In quattro, dando dei salvagente ai malcapitati, sono riusciti a riportarli a riva. Il primo ad esser stato messo al sicuro è stato il bambino di 12, fratello di una delle ragazze. Gli altri una volta adagiati a riva sono stati soccorsi da due ambulanze del 118 di Fano. Nessuno dei malcapitati bagnanti appariva in condizioni gravi se non per il tremendo choc. Uno soltanto mostrava di aver perso conoscenza.

Non rispondeva ai sollecitazioni, non sapeva dove si trovasse, appariva seriamente provato dal pericolo di annegare che aveva appena vissuto. Gli altri che stavano meglio, pur avendo bevuto molta acqua ed esser stati ad un passo dal perdere conoscenza, hanno raccontato che stavano giocando in acqua ma vedendo il mare molto mosso non si erano allontanati dal fondale basso. Tra l’altro, sapevano di non esser dei nuotatori. Ma improvvisamente, nella fascia di mare corrispondente all’insenatura libera da scogliere, hanno capito di esser finiti nell’acqua alto. Ed è stato il panico.

Una ragazza in particolare urlava tantissimo, non trovava il suo fratellino, che invece era già stato messo in salvo. Una volta a riva, i quattro amici sono stati sistemati su dei lettini in attesa dell’arrivo di una prima ambulanza poi seguita da una seconda per trasportare tutti al pronto soccorso. Per due dei giovani salvati, è stato necessario intubarli per garantire ossigenazione che fino a quel momento era stata in grave deficit. Dopo qualche ora di controllo, il gruppo di amici è stato dimesso ed ha potuto fare ritorno a casa.

Per tutta la giornata di ieri, il mare mosso ha imposto ai bagnini di issare la bandiera rossa e dunque chiunque entrava in acqua sapeva di andare incontro a pericoli. I quattro amici di Gubbio si sono ritrovati in un attimo dalla gioia al terrore di morire. Sono tutti vivi grazie a due bravi bagnini e al destino amico.

fonte: http://www.ilrestodelcarlino.it

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