«Bagnini sfruttati a prescindere»

La Cgil: assurda la “paura” dei romeni, è l’intera categoria a essere maltrattata

VIAREGGIO. Altro che timore di sfruttamento dei bagnini romeni. Secondo la Cgil è l’intera categoria di lavoratori a essere sfruttata dagli stabilimenti balneari.

«Ci sorprende per l’approssimazione ed il basso allarmismo l’uscita di Emiliano Favilla sulla stampa in merito ai bagnini dell’Est – afferma Massimiliano Bindocci della Filcams Cgil – In Italia si applica il diritto italiano in materia di lavoro a prescindere dalla provenienza della ditta e la clausola di precedenza prevista nel Contratto Nazionale per gli stagionali garantisce sulle nuove assunzioni, di coloro che hanno lavorato l’estate precedente. Altrimenti secondo Favilla chi lavora all’Ikea verrebbe pagato con un contratto svedese?».

«I veri maltrattati – continua Bindocci – sono sempre più spesso i bagnini della Versilia con orari esagerati e sottopagati. Sono cose che sanno tutti. Tra l’altro dovevamo riprendere le trattative per l’integrativo, ma ad oggi tutto tace, meno male abbiamo firmato un aggiornamento con Confcommercio e Confesercenti, perché le associazioni di categoria pensano solo a salvare il proprio orticello. Anche in materia di sicurezza abbiamo il problema dell’isola (un bagnino ogni 80 metri!) e dei mezzi di salvataggio obsoleti».

«Abbiamo chiesto all’ispettorato del lavoro questa estate di fare qualche intervento, ed i risultati emersero anche sulla stampa – prosegue Bindocci – è ovvio che per fare rispettare le regole negli stabilimenti balneari della Versilia ci vorrebbe l’esercito perché i problemi sono tanti e diffusi: l’applicazione del contratto, le regole sull’orario, sul giorno di riposo, sul lavoro nero e grigio, i finti part time. Inoltre tutti i bagnini sanno che se fanno vertenza ad uno stabilimento balneare per avere il loro, poi rischiano di non trovare più lavoro, non occorre andare lontano per parlare di trattamenti gravi basta andare sulle nostre spiagge. Favilla ridimensioni i suoi confini, e guardi bene il problema non viene dal Mar Nero, ma si chiama lavoro nero».

«Il vero problema dei bagnini e dei lavoratori stagionali – conclude Bindocci – è la riduzione dei trattamenti previsti per le ex indennità di disoccupazione con requisiti ridotti, le nuove cosiddette mini aspi vedono fortemente penalizzati i lavoratori stagionali, ma purtroppo non abbiamo sentito una parola dagli amministratori della Versilia, tutti molto vicini ai balneari. Gli unici ad interessarsi al problema sono stati i sindacati e di patronati».

fonte: http://iltirreno.gelocal.it

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra.

Questo sito utilizza i cookie per fonire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o clicchi su "Accetta" permetti al loro utilizzo.

Chiudi