‘Lo stand up paddle (chiamato anche in acronimo SUP) è una variante del surf in cui si sta in piedi e la propulsione avviene utilizzando una apposita pagaia.
Già nel 1778 l’esploratore inglese, James Cook ebbe modo di osservare alcuni nativi delle Hawaii, pagaiare in posizione eretta su grosse tavole.
I LifeGuards australiani hanno subito intuito le potenzialità di questo strumento e lo hanno trasformato in tavola da soccorso.
I SUP per il soccorso, hanno delle maniglie laterali su ambo i lati e su tutta la lunghezza per consentire alle persone soccorse di aggrapparsi con facilità.
Numerosi test hanno dimostrato che il soccorso con il SUP sia molto efficace: l’intervento a nuoto è molto dispendioso e impegnativo mentre quello con il pattino è condizionato dalla difficile manovrabilità in mezzo ai bagnati e “suo fratello”, il surf rescue board, manca della propulsione di una pagaia. Questo mezzo, relativamente economico è in grado di migliorare molto la sicurezza dell’operatore e dei pericolanti e permette anche un agevole pattugliamento.
” Per il momento la tavola non metterà in soffitta il pattino, ma un domani chi sa ??? “
Sono molte le Capitanerie che hanno scelto di metterla in appoggio ai mezzi di salvataggio tradizionali, ma cè’ il progetto di renderla obbligatoria.
Non serve essere surfisti per poter iniziare ad usare questo strumento di salvataggio, basta un apposito corso e un po’ di allenamento.
Sul mercato c’è un’infinità di scelte: tavole piccole molto agili e grandi più stabili, SUP di tipo rigido o gonfiabile. Le gonfiabili, sono realizzate con gli stessi materiali dei gommoni, sono leggerissime e a prova di urti. Gonfiare la tavola richiede non più di 3-4 minuti e la giusta pressione interna, permette di fargli acquisire una buona rigidità.
I vantaggi
Facilità di essere trasportata e stoccata a causa delle ridotte dimensioni che da sgonfia entra nel suo zaino. Robustezza: non teme gli urti purché non siano contro cose taglienti o acuminate. Una tavola rigida può essere estremamente delicata. Maggiore sicurezza per l’operatore e i bagnati da lesioni dovute ad urti ed impatti: nella tavola non ci sono parti dure. Peso ridotto: oscilla tra 11 ai 18 kg.
I difetti
E’ più tozza, a parità di lunghezza è meno prestante e veloce, ha pinne piccole per cui fa fatica a mantenere la direzione ed è meno rigida per cui si flette con maggiore facilità.
Noi di LifeguardItalia abbiamo voluto testarne due modelli molto simili:
Indiana Inflatable 11’6 Rescue |
Air Surf Rescue RRD |
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Lunghezza:
Length: |
11‘6‘‘ | 350 cm | 10‘8‘‘ | 304,8 cm |
Larghezza:
Width: |
30‘‘ | 76,2 cm | 30‘‘ | 76,2 cm |
Spessore:
Thickness: |
4,75‘‘ | 12 cm | 4 3/4” | +/- 12 cm |
Volume:
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236 L | 190 L | ||
https://shop.indiana-sup.ch | http://www.robertoriccidesigns.com |
Le impressioni dei nostri esperti:
Indiana Inflatable 11’6 Rescue |
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Stabilità: | |||||
Rigidità: | |||||
Manovrabilità con pagaia: | |||||
Comportamento nei frangenti: | |||||
Operatività Rescue: | |||||
Robustezza: |
Air Surf Rescue RRD |
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Stabilità: | |||||
Rigidità: | |||||
Manovrabilità con pagaia: | |||||
Comportamento nei frangenti: | |||||
Operatività Rescue: | |||||
Robustezza: |
N.B. Aggiunto in data 6.04.2017.